Dietro alle due parole ‘azienda diversificata’ c’è tanto lavoro e, prima ancora, tanta passione, soprattutto partendo da zero.
La domanda che ricorre spesso dai nostri ospiti sul lavoro da fare in campagna è “ma come fai da solo?”. Nei momenti più critici come, ad esempio,la raccolta delle olive o l’impianto degli orti a primavera, ricorro a temporanei aiuti esterni ma sostanzialmente lavoro da solo e ciò, ovvero fare tante cose da solo, poggia su due concetti che mi porto dietro dalla precedente vita: pianificazione e diversificazione.
La prima mi consente di ottimizzare gli sforzi, efficace soprattutto quando le forze sono limitate. La seconda, grazie al supporto della prima, ha origine dall’idea di creare una piccola fattoria autosufficiente, e trae anche spunto da una regola aurea che si adotta nella scelta degli investimenti finanziari: cioè che diversificare riduce il rischio di perdite. Nella vita quindi non si butta niente e tecniche apparentemente così lontane si possono ‘riciclare’ in contesti diversi. Anche il settore agricolo, storicamente chiuso all’innovazione, può essere quindi contaminato da idee nuove anche a partire dalle piccole aziende, come la nostra.
E così piano piano, nel tempo, ho imparato tanto, tutto, leggendo, chiedendo a chi è agricoltore da sempre e soprattutto facendo esperienza. E così ho cominciato, a cinquant’anni, una nuova attività professionale e una nuova vita. Due vite in una.
In giro c’è tanta insoddisfazione, e molti ci dicono beati voi. Noi non abbiamo assolutamente una ricetta, tutte le vite hanno lati positivi e negativi, anche la nostra. Un unico consiglio posso buttare là sulla mia esperienza: non vivere di rimpianti, e assecondare le passioni con determinazione e buon senso.