Abbiamo scelto Quinto Orazio Flacco, tra tanti poeti e artisti che potevano ispirarci, per diverse ragioni, al momento almeno tre: ha lo stesso nome del fidanzato di Clarabella; ha vissuto in Sabina, alternando con la villa di Licenza, non lontano da Tivoli, il suo risiedere lontanto da Roma; ha amato, forse più di ogni altra cosa, la vita di campagna, facendone il centro della sua filosofia (spesso fraintesa, come chiave del piacere facile, invece che del dare senso ad ogni particolare), fonte di ispirazione costante per la sua poesia.
Il terzo motivo è quello che condividiamo profondamente. Come Orazio noi veniamo da Roma, alla grande città apparteniamo, e non possiamo né vogliamo separarcene: Roma è l’intreccio di tutte le questioni nazionali e internazionali. Roma è il simbolo della complessità e dell’azione, della varietà e della scelta.
La campagna è la nostra contraddizione: rappresenta il contrasto, la scelta difficile, la fatica, il distacco ma, allo stesso tempo, la pace interiore, il piacere dello sguardo, il rilassamento, il massimo valore del minimo.
Aprire questo luogo agli altri, ispirando il nostro senso dell’ospitalità alla filosofia oraziana, è il modo che abbiamo trovato per vivere dentro la nostra contraddizione come se fosse la soluzione. E poi c’è Internet… ma questa è un’altra storia